
“Sotto il profilo del metodo”
Studi in onore di Silvia Lusuardi Siena in occasione del suo settantacinquesimo compleanno
Monografie
2021, 572 pp., 293 a colori
Brossura filo refe, A4
ISBN: 9788899547516
€ 55,00
Il volume rappresenta un omaggio corale di colleghi di più università, di allievi e di amici a Silvia Lusuardi Siena, in occasione del suo 75° compleanno, come segno di stima e di riconoscenza per la sua lunga attività di docente e studiosa. I 49 contributi affrontano tematiche di archeologia, metodologia, cultura materiale, numismatica, architettura, storia, storia dell’arte, toccando ambiti territoriali nei quali Silvia Lusuardi ha condotto intense e pluriennali campagne di scavo e progetti di ricerca (Luni e la Liguria, Milano e la Lombardia, Cividale del Friuli e il Veneto). Il titolo della pubblicazione “Sotto il profilo del metodo” riprende un’espressione che spesso risuona nei suoi dialoghi con studenti e collaboratori, ponendosi come un sema del suo approccio all’archeologia, che l’ha resa un solido riferimento per molti, soprattutto proprio sotto il profilo del metodo. Silvia Lusuardi è parte di quella prima generazione effettiva dell’archeologia medievale italiana, forse con più ampi spazi ma ancora interamente da solcare, dalla quale chi è venuto dopo non può prescindere. Silvia Lusuardi Siena (Milano, 17 maggio 1946) è stato Professore Ordinario di Archeologia Medievale presso l’Università degli Studi di Udine (1990-1994) e presso l’Università Cattolica di Milano (1994-2016). In quest’ultimo ateneo, ha tenuto anche l’insegnamento di Metodologia della ricerca archeologica e ha rivestito il ruolo di Direttore dell’Istituto di Archeologia (1998-2010) e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici (2014-2016). È attualmente membro del Consiglio Direttivo dell’Accademia Ambrosiana di Milano (Classe di Studi Ambrosiani) e Presidente del Centro Studi Lunensi. Nel 2003 ha ‘rifondato’ insieme con Maria Pia Rossignani la collana “Contributi di Archeologia”, destinata alla presentazione dei risultati delle ricerche svolte in ambito archeologico nell’Università Cattolica. Partecipa al Comitato scientifico della rivista “Temporis Signa. Archeologia della tarda antichità e del medioevo”, pubblicata dalla Fondazione Centro Italiano di Studi sull’alto medioevo di Spoleto.
Paola Marina De Marchi
P. Marina De Marchi, medievista, ha studiato e pubblicato in particolare manufatti longobardi ed altomedievali e i loro contesti anche a scala territoriale e organizzazione sociale, collaborando quindi con numerosi musei lombardi e università (Milano, Brescia, Bergamo, Varese, Arsago Seprio, Padova), affiancandosi inoltre a numerosi scavi riguardanti contesti cimiteriali (Leno, Pava, Monselice, Montichiari), castellani (Monte Barro, Castelseprio), di edifici di culto (Noli, Castelseprio, Torba). Ha partecipato alla organizzazione di mostre dedicate ai Longobardi, tra queste I Longobardi in Lombardia (1978), Il futuro dei Longobardi (Brescia, 2001), Bizantini, Croati e Carolingi. Alba e tramonto di regni e imperi (Brescia, 2002). Ha partecipato a numerosi seminari e convegni. Da sola o in collaborazione con altri studiosi ha curato, tra le altre, le pubblicazioni: Castelseprio e Torba. Storia delle ricerche e aggiornamenti (Mantova, SAP 2013), con M. Palazzo, La Basiica di Santa Maria Maggiore di Lomello: l’architettura e il ciclo decorativo in stucco (Firenze, Edifir, MiBACT, 2014), Più recentemente con G.P. Brogiolo, I Longobardi a nord di Milano. Centri di potere tra Adda e Ticino, IV Incontro per l’Archeologia barbarica 4, Cairate (Varese), (Mantova Sap 2020).
E’ stata conservatore al Civico Museo Archeologico di Milano, ha diretto i Musei di Varese, ed infine ha diretto e gestito l’area archeologica di Castelseprio, portandola al riconoscimento di sito Patrimonio dell’Umanità-UNESCO.
Gian Pietro Brogiolo
Formazione interdisciplinare tra archeologia, storia e architetture presso le Università di Padova (laurea in storia nel 1968 con Carlo Guido Mor), Cattolica di Milano (perfezionamento in archeologia medievale nel 1974 con Michelangelo Cagiano de Azevedo), gruppi acheologici locali.
Sette principali linee di ricerca tra progetti e approfondimenti teorici:
È stato team leader in numerosi progetti nazionali ed europei (tra cui Transformation of the Roman World e Charlemagne. The Making of Europe, 1998-2000, Memola 2014-2017), co-curatore di alcune mostre (tra cui tre sui Longobardi a Brescia 2000, Torino 2007, Pavia-Napoli-San Pietroburgo 2007), co-fondatore della Società degli Archeologi Medievisti Italiani della quale è stato presidente per due mandati (2004-2011). È autore di oltre 500 pubblicazioni. Già docente nella scuole medie (1967-1980), ispettore della Soprintendenza archeologica della Lombardia (1980-1985), libero professionista (1985-1992), professore di Archeologia Medievale nelle università di Siena e Padova (1992-2016), è attualmente archeologo volontario e co-direttore delle riviste "European Journal of PostClassical Archaeologies", "Archeologia Medievale", "Archeologia dell'Architettura" e delle collane "Documenti di Archeologia" e "Progetti di Archeologia", membro del comitato scientifico in altre riviste, socio degli Atenei di Brescia e Salò, accademico corrispondente dell’Acadèmia de Bones Lletres de Barcellona.
Carlo Citter
Carlo Citter (Grosseto 1964) si è laureato in archeologia medievale presso l’Università di Siena nel 1989. Dottore di ricerca nel 1995, è ricercatore a tempo indeterminato presso la stessa università dal 2004. Svolge regolarmente attività didattica dall’a.a. 1999-2000. Membro del collegio docenti del dottorato in archeologia presso Sapienza-Università di Roma, ha svolto attività di visiting professor presso numerosi atenei italiani ed europei. È delegato di ateneo per la rete ELAN e promuove progetti di didattica online con atenei esteri. È autore di 140 saggi sui temi dell’archeologia medievale fra cui edizione di scavi. È vicepresidente della Medieval Europe Research Community, membro del comitato di redazione della collana PAST, Studien zur Archäologie Europas, Archeologia Barbarica e della rivista ArcheoLogica Data. Fra i suoi principali interessi la formazione dei paesaggi medievali attraverso metodologie d’indagine che coniugano le digital humanities, l’uso integrato di fonti diverse e la geografia.
Sauro Gelichi
Sauro Gelichi è Ordinario di Archeologia Medievale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Dirige il CeSAV (Centro Studi di Archeologia Venezia) e la SAAME (Centro Interuniversitario per la Storia e l’Archeologia dell’Alto Medioevo). E’ Presidente dell’AIECM3 (Association Internationale pour l’Etude des Céramiques Médiévales et Moderne en Méditerranée) ed è stato Socio Fondatore e poi Presidente della SAMI (Società degli Archeologi Medievisti Italiani) e della Consulta per le Archeologie Postclassiche. E’ Direttore Responsabile delle Riviste “Archeologia Medievale” e “Rivista di Archeologia”. E’ membro di redazione o del comitato scientifico di numerose riviste italiane ed internazionali e dirige diverse collane monografiche, tra cui, per la SAP, “Documenti di Archeologia” (con Gian Pietro Brogiolo). E’ stato direttore di numerosi scavi archeologi in Italia e di missioni all’estero (tra cui Siria, Montenegro, Turchia). Si è occupato di storia della ceramica medievale e, attualmente, si occupa prevalentemente di storia degli insediamenti costieri adriatici nell’alto medioevo e dei commerci nell’area mediterranea. E’ autore e curatore di oltre quattrocento pubblicazioni, tra articoli in riviste scientifiche e volumi.
Atti della giornata di studio (Varzi, Castello Malaspina, 22 ottobre 2016)
IV Incontro per l’Archeologia barbarica (Cairate, 21 settembre 2019)
Scavi sul Colle della Rocca e ricerche sull’abitato medievale
Scavi archeologici 2008-2010
Archeologia e storia di un territorio della Lombardia centrale tra età romana e Medioevo
Omaggio a Lanfredo Castelletti nel 2022
Depositi emersi
V Incontro per l’Archeologia barbarica
Il contatto culturale fra mondo antico e contemporaneità
Interventi tra tradizione e nuove tecnologie
Archeologia ai margini della centuriazione di Padova nord-ovest