Castelli in guerra

Dai contesti medievali alle fortificazioni del primo conflitto mondiale

A cura di Annamaria Azzolini

Edilizia Storica, 1
2019, 460 pp., 366 a colori e b/n
Brossura filo refe, A4
ISBN: 9788899547417

€ 72,00
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Sinossi

Che cosa ne è stato dei castelli negli anni del primo conflitto mondiale? È possibile rintracciare una continuità d’uso delle strutture medievali anche in epoca moderna? Il volume, che nasce come momento conclusivo del convegno “Castelli in guerra”, cerca di dare una risposta a questi quesiti e ai molti altri nati in seno al dibattito, ponendo l’attenzione sulle stringenti relazioni tra le fortificazioni medievali e quelle austroungariche, restituendo una nuova lettura, inedita per la castellologia in area trentina, di quei contesti in cui le due istanze si sovrapposero interagendo fisicamente e simbolicamente. Un’analisi delle trasformazioni dei contesti medievali, iniziate alla fine dell’Ottocento e proseguite ben oltre l’inizio della Grande Guerra, che vuole anche essere un’occasione di riflessione sull’evoluzione della difesa del territorio, in relazione alle scelte strategiche, alle metodologie e alle tipologie architettoniche elaborate o rielaborate quali risposte alle diverse esigenze belliche, in una regione considerata da sempre “fortezza”, anche per la natura dei luoghi.

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Autori

Nicoletta Pisu
Nicoletta Pisu, nata l'1 febbraio 1963 a Trento dove ho frequentato il liceo classico. A Padova mi sono laureata in lettere con indirizzo archeologico e nell'archeologia lavoro dal 1988, inizialmente come libera professionista e in una cooperativa, impegnata in progetti di tutela e catalogazione oltre che “sul campo”, con scavi prevalentemente di emergenza in cantieri trentini. Fra il 1994 e il 1995 ho conseguito un “Diploma di Studi approfonditi” in Francia concernente la ceramica medievale e moderna proveniente da uno scavo nel centro di Avignone. Dal 2001 lavoro come funzionaria presso l’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento: seguo gli scavi di emergenza, prevalentemente di chiese e castelli, la catalogazione informatizzata dei siti a rischio e delle immagini nonché varie altre attività connesse alla tutela e alla valorizzazione dei beni archeologici. Dal 2019 sono nel consiglio direttivo dell’Istituto Italiano Castelli, sezione Trentino-Alto Adige.

Matteo Rapanà
Laureato al Corso di Laurea Triennale in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università di Trento e al Corso di Laurea Magistrale in Archeologia presso l'Università di Padova, ha proseguito gli studi frequentando il Master World Heritage Natural Management organizzato dalla Trento School of Management a Trento e il Master Universitario di II livello in Didattica Museale Generale presso l'Università Roma Tre. Collaborato con musei, università, soprintendenze ed enti pubblici e privati nelle attività di ricerca, divulgazione e valorizzazione del patrimonio culturale, con particolare attenzione all'utilizzo delle nuove tecnologie digitali. Autore di numerosi pubblicazioni e interventi di storia e archeologia del settore alpino, si occupa di viabilità storica, archeologia dell’architettura e archeologia dei paesaggi. Le sue ultime ricerche hanno riguardato il rapporto tra uomo e ambiente montano con lo scopo di ricostruire le dinamiche che hanno portato alla formazione del paesaggio attuale. Dal 2019 è Responsabile al MAG - Museo Alto Garda a Riva del Garda, museo che si occupa della ricerca e della valorizzazione del patrimonio storico, artistico e archeologico del territorio affacciato sulla sponda settentrionale del Lago di Garda. È membro del Direttivo della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche.