
Riscoprendo Arnolfo II e il suo tempo. Arsago Seprio e la sua pieve
Storia di una comunità
Documenti di archeologia, 64
2019, 154 pp., 128 ill. a colori
Brossura, A4
ISBN: 9788899547325
€ 29,00
Questo volume è il risultato concreto dei Seminari che si sono svolti ad Arsago Seprio con l’obiettivo di ricordare il Millenario della morte del Vescovo di Milano Arnolfo (998-1018) che, nato ad Arsago, da questo borgo ricco di tradizioni e cultura trasse i suoi primi indirizzi culturali e religiosi. Attorno a lui si snodano numerosi temi di ricerca interdisciplinare, intesi in primo luogo a ripercorre l’origine e lo sviluppo di questo importante vicus romano prima e abitato altomedievale poi, del quale restano numerose testimonianze archeologiche. In secondo luogo, a ricostruire le origini della Pieve di San Vittore con l’annesso Battistero di San Giovanni, citati in un documento del 1050, ma sicuramente risalenti all’alto medioevo, se non addirittura ad età paleocristiana. Il centro pievano, come mostrano documenti di IX secolo, estendeva la sua giurisdizione su un’ampia parte dei centri abitati dipendenti dal distretto territoriale del Seprio, creando un legame con il centro di potere longobardo di un maggior rilievo della Lombardia occidentale. La pieve altomedievale mantenne un ruolo centrale per un lungo periodo, subendo un inevitabile declino con l’ascesa del casato visconteo (XI-XII secolo), che elesse il suo luogo di dimora nella vicina Somma Lombardo. Arnolfo II, uomo di forte personalità, marca il momento di maggior vigore di Arsago, coincidendo cronologicamente quasi con l’edificazione del complesso pievano romanico, che ancora oggi costituisce uno più importanti nuclei religiosi del romanico lombardo, più volte modificato per andare incontro a rinnovate pratiche liturgiche e restaurato di recente. Restauri che in questa sede vengono sintetizzati e affiancati da un saggio chiarissimo che invita non a restaurare ma a procedere a manutenzioni attente e costanti, meno costose ma più utili alla conservazione dell’edilizia storica. Il Vescovo Arnolfo ebbe una personalità ricca e complessa. Fu uomo di religione e cultura, al quale si accostano le realizzazioni di importanti volumi a carattere laico e religioso, tra questi il celebre Libro di preghiere, in questa sede analizzato con rigore nei suoi caratteri artistici, che rinviano a precisi ambiti stilistici o di “scuola”. Fu però anche uomo di potere, conscio dell’importanza delle alleanze “politiche” che si intrecciavano nelle lotte per la successione al vertice dell’impero. Non a caso agiva a Milano, città ambiziosa e di “vertice”, della quale fu indubbiamente un interprete discusso ma rappresentativo, mentre alle sue spalle si muoveva il suo successore il carismatico Ariberto. Il volume si completa con uno studio che indaga la complessità della cultura religiosa del tempo a scala europea: le dispute, i dubbi interpretativi e umani, dovuti all’incontro tra religiosi di diversa formazione. Qui incontriamo il monaco Anselmo di Aosta, di cultura laica, che entrato in monastero analizza il rapporto tra conoscenza e fede, in quanto per lui credere è la via per conoscere. In questo dilemma tra intelletto e fede si muovono sensibilità ed acume ancora oggi attuali. In questo, come in numerosi altri casi, l’incontro virtuoso tra Istituzioni (Comune di Arsago, Regione Lombardia, Arcidiocesi, Soprintendenza e le Università Cattolica del Sacro Cuore e Politecnico di Milano) ha contribuito in modo sostanziale alla realizzazione del Millenario e di questo volume.
Paola Marina De Marchi
P. Marina De Marchi, medievista, ha studiato e pubblicato in particolare manufatti longobardi ed altomedievali e i loro contesti anche a scala territoriale e organizzazione sociale, collaborando quindi con numerosi musei lombardi e università (Milano, Brescia, Bergamo, Varese, Arsago Seprio, Padova), affiancandosi inoltre a numerosi scavi riguardanti contesti cimiteriali (Leno, Pava, Monselice, Montichiari), castellani (Monte Barro, Castelseprio), di edifici di culto (Noli, Castelseprio, Torba). Ha partecipato alla organizzazione di mostre dedicate ai Longobardi, tra queste I Longobardi in Lombardia (1978), Il futuro dei Longobardi (Brescia, 2001), Bizantini, Croati e Carolingi. Alba e tramonto di regni e imperi (Brescia, 2002). Ha partecipato a numerosi seminari e convegni. Da sola o in collaborazione con altri studiosi ha curato, tra le altre, le pubblicazioni: Castelseprio e Torba. Storia delle ricerche e aggiornamenti (Mantova, SAP 2013), con M. Palazzo, La Basiica di Santa Maria Maggiore di Lomello: l’architettura e il ciclo decorativo in stucco (Firenze, Edifir, MiBACT, 2014), Più recentemente con G.P. Brogiolo, I Longobardi a nord di Milano. Centri di potere tra Adda e Ticino, IV Incontro per l’Archeologia barbarica 4, Cairate (Varese), (Mantova Sap 2020).
E’ stata conservatore al Civico Museo Archeologico di Milano, ha diretto i Musei di Varese, ed infine ha diretto e gestito l’area archeologica di Castelseprio, portandola al riconoscimento di sito Patrimonio dell’Umanità-UNESCO.
Maurizio Marinato
Maurizio Marinato è un postdoc presso l’Università degli Studi di Padova, dove ha conseguito il dottorato di ricerca (Doctor Europaeus).
I suoi interessi scientifici comprendono l’archeologia medievale e la bioarcheologia, in particolare lo studio dei contesti cimiteriali. Ha effettuato differenti analisi del materiale scheletrico di cimiteri medievali per la ricostruzione della ritualità, il profilo biologico, lo stato di salute e l’alimentazione (tramite lo studio degli isotopi stabili) dei segmenti di popolazione in esame.
Ha un’esperienza pluriennale negli scavi archeologici, sia in Italia che all’estero, in cui ha ricoperto ruoli di gestione di cantiere e di antropologo da campo.
Sintesi delle ricerche e aggiornamenti
Archeologia e storia di un territorio della Lombardia centrale tra età romana e Medioevo
Interventi tra tradizione e nuove tecnologie
Progetti di recupero, restauro e conservazione, ricostruzione, cantieri, manutenzione
Studi in onore di Armando De Guio | Studies in honour of Armando De Guio
Studi in onore di Silvia Lusuardi Siena in occasione del suo settantacinquesimo compleanno
Società, arte, devozione e pandemie
Atti della giornata di studio (Varzi, Castello Malaspina, 22 ottobre 2016)
Ricerche d’archivio e nuove indagini di scavo