Città e campagna. Culture, insediamenti, economia (secc. VI-IX)

II Incontro per l’Archeologia barbarica (Milano, 15 maggio 2017)

A cura di Caterina Giostra

Archeologia Barbarica
2018, 362 pp., 295 ill. a colori
Brossura con alette, A4
ISBN: 9788899547219

€ 49,00
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Sinossi

La seconda edizione degli Incontri per l’Archeologia barbarica, che si tengono annualmente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, presenta ritrovamenti inediti, nuove metodologie di analisi e proposte di lettura circa la struttura insediativa dei regni goto e soprattutto longobardo, anche alla luce di ampi quadri di sintesi sulla ricerca d'Oltralpe. Dialogano autori provenienti da differenti enti di tutela e istituti di ricerca. Si è avvalsa della consulenza di un comitato scientifico e della collaborazione del Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli.

Allegati
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Autori

Gian Pietro Brogiolo
Formazione interdisciplinare tra archeologia, storia e architetture presso le Università di Padova (laurea in storia nel 1968 con Carlo Guido Mor), Cattolica di Milano (perfezionamento in archeologia medievale nel 1974 con Michelangelo Cagiano de Azevedo), gruppi acheologici locali. Sette principali linee di ricerca tra progetti e approfondimenti teorici:

  • edizioni di fonti (tra cui Statuti del XV secolo di Polpenazze e Manerba nel 1973);
  • trasformazione delle campagne dalla protostoria all’età moderna tra: “archeologia globale” (territorio di Salò, anni ’70) , “archeologia della complessità” (progetto Alto Garda, 1998-2005), “archeologia dei paesaggi” (progetto APSAT, 2008-2013), “archeologia delle comunità rurali” e della sostenibilità (dal 2014);
  • città dal tardo antico al basso medioevo (Brescia 1980-1992; Padova 2007-2012);
  • castelli di prima e seconda generazione (Rocca di Manerba 1971-2009, Castelseprio-Torba 1977-2019, Monte Barro 1986-1997, Monselice 1989-1996, Garda 1998-2003);
  • chiese del primo millennio (con scavi di una ventina di chiese e codirezione, dal 1981, del Corpus Architecturae Religiosae Europeae);
  • archeologia delle architetture;
  • archeologia pubblica (dagli anni ’70), tra ricerca, tutela e divulgazione nelle successive vesti di archeologo volontario, funzionario, docente.

È stato team leader in numerosi progetti nazionali ed europei (tra cui Transformation of the Roman World e Charlemagne. The Making of Europe, 1998-2000, Memola 2014-2017), co-curatore di alcune mostre (tra cui tre sui Longobardi a Brescia 2000, Torino 2007, Pavia-Napoli-San Pietroburgo 2007), co-fondatore della Società degli Archeologi Medievisti Italiani della quale è stato presidente per due mandati (2004-2011). È autore di oltre 500 pubblicazioni. Già docente nella scuole medie (1967-1980), ispettore della Soprintendenza archeologica della Lombardia (1980-1985), libero professionista (1985-1992), professore di Archeologia Medievale nelle università di Siena e Padova (1992-2016), è attualmente archeologo volontario e co-direttore delle riviste "European Journal of PostClassical Archaeologies", "Archeologia Medievale", "Archeologia dell'Architettura" e delle collane "Documenti di Archeologia" e "Progetti di Archeologia", membro del comitato scientifico in altre riviste, socio degli Atenei di Brescia e Salò, accademico corrispondente dell’Acadèmia de Bones Lletres de Barcellona.

Maurizio Marinato
Maurizio Marinato è un postdoc presso l’Università degli Studi di Padova, dove ha conseguito il dottorato di ricerca (Doctor Europaeus). I suoi interessi scientifici comprendono l’archeologia medievale e la bioarcheologia, in particolare lo studio dei contesti cimiteriali. Ha effettuato differenti analisi del materiale scheletrico di cimiteri medievali per la ricostruzione della ritualità, il profilo biologico, lo stato di salute e l’alimentazione (tramite lo studio degli isotopi stabili) dei segmenti di popolazione in esame. Ha un’esperienza pluriennale negli scavi archeologici, sia in Italia che all’estero, in cui ha ricoperto ruoli di gestione di cantiere e di antropologo da campo.

Carlo Citter
Carlo Citter (Grosseto 1964) si è laureato in archeologia medievale presso l’Università di Siena nel 1989. Dottore di ricerca nel 1995, è ricercatore a tempo indeterminato presso la stessa università dal 2004. Svolge regolarmente attività didattica dall’a.a. 1999-2000. Membro del collegio docenti del dottorato in archeologia presso Sapienza-Università di Roma, ha svolto attività di visiting professor presso numerosi atenei italiani ed europei. È delegato di ateneo per la rete ELAN e promuove progetti di didattica online con atenei esteri. È autore di 140 saggi sui temi dell’archeologia medievale fra cui edizione di scavi. È vicepresidente della Medieval Europe Research Community, membro del comitato di redazione della collana PAST, Studien zur Archäologie Europas, Archeologia Barbarica e della rivista ArcheoLogica Data. Fra i suoi principali interessi la formazione dei paesaggi medievali attraverso metodologie d’indagine che coniugano le digital humanities, l’uso integrato di fonti diverse e la geografia.

Alberto Manicardi
Alberto Manicardi dal 1984 archeologo, è socio fondatore di SAP società archeologica srl, specializzato in archeologia tardoantica e medievale. Numerose sono le attività svolte soprattutto nell’ambito dell’archeologia d’emergenza e preventiva, con qualifica di direttore tecnico dal 1995, in particolare nei territori veneti e lombardi. Ideatore e fondatore del Centro per la Fruizione del Patrimonio Archeologico dell’Oltrepò Mantovano, territorio del quale ha coordinato la stesura della prima carta archeologica. Attualmente è membro della cabina di regia della Riserva MaB UNESCO “Po Grande”.

Vincenzo Gheroldi
Vincenzo Gheroldi, si occupa prevalentemente di ricerche storico-tecniche e di indagini diagnostiche su opere d’arte databili fra la tarda antichità e l’età moderna. Nell’ambito degli studi su contesti alto-medievali, ha condotto esami stratigrafici, indagini sui materiali costitutivi e ricostruzioni delle tecniche di esecuzione delle finiture aniconiche e dei dipinti murali di diversi monumenti, fra i quali l’Ipogeo di Santa Maria in Stelle, San Salvatore a Brescia, il Tempietto di Cividale, la chiesa di Santa Maria foris portas di Castelseprio, il complesso di Torba, la Cripta di Epifanio a San Vincenzo al Volturno, la Chiesa di Sant’Ambrogio a Montecorvino Rovella, l’abside settentrionale di San Zeno a Verona, il complesso di Santa Maria d’Olearia a Maiori. È referente del gruppo di ricerca “Kos-Arteindagine” e membro del Comitato scientifico della collana “Archeologia barbarica”. Ha insegnato Storia delle tecniche artistiche nelle Università di Bologna, Ravenna, Fermo-Macerata, Verona, e attualmente è docente di Scienza e tecnica del restauro alla Scuola di Specializzazione dell’Università di Bologna.