edited by Alexandra Chavarria Arnau and Andrew Reynolds

Detecting and understanding historic landscapes

PCA Studies, 2
2015, 424 pp., 216 ill. a colori
Brossura filo refe, 17 x 24 cm
ISBN: 9788887115994

€ 42,00
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Sinossi

Written by world-leading specialists in their own field, the papers in this book trace the whole process of detecting and interpreting the marks that humans have left in landscapes, from aerial photography (D. Cowley) and remote sensing (S. Crutchley, N. Masini, R. Lasaponara, A. De Guio), to archaeogeographical methods of detecting and interpreting traces of land organisation (S. Rippon, R. Brigand), place-names (R. Jones), the study of water systems (C. Rynne) and land capability analysis methods (C. Citter). Some chapters outline the contribution of geoarchaeological studies (R. Langohr, C. Nicosia, Y. Devos), archaeobotanics (M. McClatchie) and the analysis of faunal remains (N. Sykes). Attention is also paid to how to effectively communicate the value and potential of historical landscapes to the people who currently live in them (J. Martin Civantos). Different papers trace the present state of research (A. Chavarria and A. Reynolds), as well as the conceptual underpinnings of the book (G.P. Brogiolo). The book is richly illustrated and includes numerous case studies as well as further readings in order to make it a practical tool for use in university courses and for those seeking an introduction to the latest methodologies applied today to the study of landscapes in order to understand their history.

Allegati
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Indice

+ Detecting and understanding historic landscapes: Approaches, methods and beneficiaries (A. Chavarría Arnau) + New directions in Medieval landscape archaeology: An Anglo-Saxon perspective (A. Reynolds) + Aerial photographs and aerial reconnaissance for landscape studies (D. Cowley) + Using airborne Lidar in interpreting archaeological landscapes (S. Crutchley) + Reconnaissance of archaeology marks through satellite synthetic aperture radar (R. Lasaponara, N. Masini) + Cropping for a better future: Vegetation indices in Archaeology (A. De Guio) + Historic landscape analysis: understanding the past in the present (S. Rippon) + Archaeogeography and planimetric landscapes (R. Brigand) + Place-names in landscape archaeology (R. Jones) + Landscapes of hydraulic energy in medieval Europe (C. Rynne) + Landscapes, settlements and sustainability (C. Citter) + Reading the soilscape and the anthropic impact in its evolution (R. Langohr, C. Nicosia, Y. Devos) + Archaeobotany and past landscapes (M. McClatchie) + The landscape zooarchaeology of medieval England (N. Sykes) + Landscape archaeology and rural communities: ethnoecology and social involvement (J.M. Martín Civantos) + Some principles and methods for a stratigraphic study of historic landscapes (G.P. Brogiolo)

Autori

Alexandra Chavarria Arnau
Alexandra Chavarria Arnau è professore di Archeologia Medievale presso l'Università degli Studi di Padova, dove sviluppa ricerche relative al periodo tardoantico e altomedievale (insediamenti, chiese e cimiteri principalmente). Ha guidato progetti innovativi riguardanti lo studio archeologico di centri urbani medievali (es. Monselice-PD e il progetto ARMEP pubblicato nel volume 'Padova: Architetture medievali') e importanti scavi in Italia (Torba-Castelseprio - VA, Battistero del Duomo di Padova, Limone sul Garda, Maguzzano - BS, Campagna Lupia - PD). È una figura di spicco in Italia anche per le metodologie riguardanti i progetti di ricerca partecipata soprattutto in rapporto allo studio e la valorizzazione dei paesaggi storici. La sua formazione in Spagna, Germania e Italia le ha dato l'opportunità di sperimentare diversi ambienti di ricerca e quindi di stabilire forti legami scientifici in diversi paesi. Ha fondato nel 2011 ed è coeditore di una delle principali riviste della sua disciplina "European Journal of Post-Classical Archaeologies". Molte delle sue pubblicazioni ('Archeologia Post-Classica', 'Archeologia delle Chiese dalle origini all'anno Mille', 'Aristocrazie e campagne da Costantino a Carlo Magno'), sono attualmente utilizzate nei corsi di molte Università italiane.

Carlo Citter
Carlo Citter (Grosseto 1964) si è laureato in archeologia medievale presso l’Università di Siena nel 1989. Dottore di ricerca nel 1995, è ricercatore a tempo indeterminato presso la stessa università dal 2004. Svolge regolarmente attività didattica dall’a.a. 1999-2000. Membro del collegio docenti del dottorato in archeologia presso Sapienza-Università di Roma, ha svolto attività di visiting professor presso numerosi atenei italiani ed europei. È delegato di ateneo per la rete ELAN e promuove progetti di didattica online con atenei esteri. È autore di 140 saggi sui temi dell’archeologia medievale fra cui edizione di scavi. È vicepresidente della Medieval Europe Research Community, membro del comitato di redazione della collana PAST, Studien zur Archäologie Europas, Archeologia Barbarica e della rivista ArcheoLogica Data. Fra i suoi principali interessi la formazione dei paesaggi medievali attraverso metodologie d’indagine che coniugano le digital humanities, l’uso integrato di fonti diverse e la geografia.

Gian Pietro Brogiolo
Formazione interdisciplinare tra archeologia, storia e architetture presso le Università di Padova (laurea in storia nel 1968 con Carlo Guido Mor), Cattolica di Milano (perfezionamento in archeologia medievale nel 1974 con Michelangelo Cagiano de Azevedo), gruppi acheologici locali. Sette principali linee di ricerca tra progetti e approfondimenti teorici:

  • edizioni di fonti (tra cui Statuti del XV secolo di Polpenazze e Manerba nel 1973);
  • trasformazione delle campagne dalla protostoria all’età moderna tra: “archeologia globale” (territorio di Salò, anni ’70) , “archeologia della complessità” (progetto Alto Garda, 1998-2005), “archeologia dei paesaggi” (progetto APSAT, 2008-2013), “archeologia delle comunità rurali” e della sostenibilità (dal 2014);
  • città dal tardo antico al basso medioevo (Brescia 1980-1992; Padova 2007-2012);
  • castelli di prima e seconda generazione (Rocca di Manerba 1971-2009, Castelseprio-Torba 1977-2019, Monte Barro 1986-1997, Monselice 1989-1996, Garda 1998-2003);
  • chiese del primo millennio (con scavi di una ventina di chiese e codirezione, dal 1981, del Corpus Architecturae Religiosae Europeae);
  • archeologia delle architetture;
  • archeologia pubblica (dagli anni ’70), tra ricerca, tutela e divulgazione nelle successive vesti di archeologo volontario, funzionario, docente.

È stato team leader in numerosi progetti nazionali ed europei (tra cui Transformation of the Roman World e Charlemagne. The Making of Europe, 1998-2000, Memola 2014-2017), co-curatore di alcune mostre (tra cui tre sui Longobardi a Brescia 2000, Torino 2007, Pavia-Napoli-San Pietroburgo 2007), co-fondatore della Società degli Archeologi Medievisti Italiani della quale è stato presidente per due mandati (2004-2011). È autore di oltre 500 pubblicazioni. Già docente nella scuole medie (1967-1980), ispettore della Soprintendenza archeologica della Lombardia (1980-1985), libero professionista (1985-1992), professore di Archeologia Medievale nelle università di Siena e Padova (1992-2016), è attualmente archeologo volontario e co-direttore delle riviste "European Journal of PostClassical Archaeologies", "Archeologia Medievale", "Archeologia dell'Architettura" e delle collane "Documenti di Archeologia" e "Progetti di Archeologia", membro del comitato scientifico in altre riviste, socio degli Atenei di Brescia e Salò, accademico corrispondente dell’Acadèmia de Bones Lletres de Barcellona.