La Valtellina nei secoli

Studi e ricerche archeologiche. Vol. 1: Saggi. Vol. 2: Ricerche e materiali archeologici

A cura di Valeria Mariotti

Studi e ricerche di archeologia, 1.1-2
2015, 1008 pp., 966 a colori
Brossura, 21 x 28 cm
ISBN: 9788887115956

€ 120,00
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Sinossi

La posizione geografica della Valtellina, posta naturalmente al centro dell’arco alpino retico, fu decisiva per lo sviluppo del popolamento della vallata durante i secoli. L’importanza politica e culturale della vallata nei confronti delle aree limitrofe variò di molto nei secoli e seguì la valenza ora maggiore, ora minore, della sua collocazione rispetto ai centri di potere cui essa era collegata, come via di transito e cerniera tra diverse aree e bacini culturali. I due volumi raccolgono la documentazione ed i risultati di diversi anni di ricerche dirette dalla Soprintendenza in Valtellina e mostrano la ricchezza del patrimonio archeologico valtellinese, ormai non più ignorabile, costituendo un sorprendente e straordinario archivio di nuove informazioni, messo a disposizione di tutti per l’elaborazione di più puntuali e più aggiornate chiavi interpretative delle radici profonde della storia valtellinese.

Allegati
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Autori

Paolo Piva
Paolo Piva è stato conservatore del Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po (Mantova) dal 1980 al 1993; in seguito docente di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università di Udine dal 1993 al 1998, e dal 1998 al 2020 presso l’Università Statale di Milano. È membro dell'"Association pour l'Antiquité Tardive" (Institut d'Art et d'Archéologie-Paris) e membro fondatore dell’ERZ (Europäischen Romanische Zentrum), nato nel 2007 presso l’Università di Halle e ora con sede presso la cattedrale di Magdeburg. Fa parte del comitato scientifico della rivista «Arte Medievale» (Roma, Università La Sapienza). Ha collaborato, fra le altre, alle riviste: «Antiquité Tardive», « Hortus Artium Medievalium », « Studi Medievali », « Cahiers Archéologiques », « Arte Medievale ». I suoi ambiti di ricerca sono l’architettura, l’iconografia e l’arte medievale fra il IV e il XIII secolo, con particolare riguardo ai periodi tardoantico/paleocristiano e romanico. Privilegia lo studio dei « contesti » artistici, in rapporto alla liturgia e alle ‘concezioni’ storico-ideologiche.

Paola Marina De Marchi
P. Marina De Marchi, medievista, ha studiato e pubblicato in particolare manufatti longobardi ed altomedievali e i loro contesti anche a scala territoriale e organizzazione sociale, collaborando quindi con numerosi musei lombardi e università (Milano, Brescia, Bergamo, Varese, Arsago Seprio, Padova), affiancandosi inoltre a numerosi scavi riguardanti contesti cimiteriali (Leno, Pava, Monselice, Montichiari), castellani (Monte Barro, Castelseprio), di edifici di culto (Noli, Castelseprio, Torba). Ha partecipato alla organizzazione di mostre dedicate ai Longobardi, tra queste I Longobardi in Lombardia (1978), Il futuro dei Longobardi (Brescia, 2001), Bizantini, Croati e Carolingi. Alba e tramonto di regni e imperi (Brescia, 2002). Ha partecipato a numerosi seminari e convegni. Da sola o in collaborazione con altri studiosi ha curato, tra le altre, le pubblicazioni: Castelseprio e Torba. Storia delle ricerche e aggiornamenti (Mantova, SAP 2013), con M. Palazzo, La Basiica di Santa Maria Maggiore di Lomello: l’architettura e il ciclo decorativo in stucco (Firenze, Edifir, MiBACT, 2014), Più recentemente con G.P. Brogiolo, I Longobardi a nord di Milano. Centri di potere tra Adda e Ticino, IV Incontro per l’Archeologia barbarica 4, Cairate (Varese), (Mantova Sap 2020). E’ stata conservatore al Civico Museo Archeologico di Milano, ha diretto i Musei di Varese, ed infine ha diretto e gestito l’area archeologica di Castelseprio, portandola al riconoscimento di sito Patrimonio dell’Umanità-UNESCO.