
Dalla corte regia al monastero di San Salvatore-Santa Giulia di Brescia
Monografie
2014, 576 pp., 786 imm. a colori e in b/n
Copertina rigida, A4
ISBN: 9788887115918
€ 68,00
Diversi indizi rimandano ad un'attribuzione della chiesa a re Desiderio e alla moglie Ansa: un'iscrizione (nuovamente interpretata in questo volume), le datazioni radiocarboniche, le decorazioni di stucco e pittoriche. Da questi elementi, oltre che dalla sequenza complessiva delle due chiese di San Salvatore, emerge dunque una narrazione su più registri, che ha come epicentro la chiesa, simbolo di una famiglia emergente che cerca di salvare se stessa e la nazione nel momento di crisi delle aristocrazie longobarde, seguita alla sconfitta di Astolfo, nel 756, ad opera del re franco Pipino. In un complicato gioco politico europeo, nel quale, dopo la rottura con Bisanzio seguita all’iconoclastia (726), il papa ha assunto un ruolo centrale consolidato alla metà del secolo dall’alleanza con i Franchi. Oltre un secolo di indagini e di restauri hanno reso la chiesa e il monastero di San Salvatore un punto di riferimento costante della storia dell’arte europea. Le novità che emergono dal volume sono davvero di portata rilevante e riguardano diversi aspetti del complesso monastico, dalle sequenze stratigrafiche degli edifici, all’integrazione degli apparati decorativi, all’epigrafia, agli arredi, mettendo per la prima volta a sistema una notevole quantità di dati acquisiti in passato e arricchiti da quelli raccolti grazie alle ultime campagne di rilievo, di esame autoptico e di analisi dei materiali.
Gian Pietro Brogiolo
Formazione interdisciplinare tra archeologia, storia e architetture presso le Università di Padova (laurea in storia nel 1968 con Carlo Guido Mor), Cattolica di Milano (perfezionamento in archeologia medievale nel 1974 con Michelangelo Cagiano de Azevedo), gruppi acheologici locali.
Sette principali linee di ricerca tra progetti e approfondimenti teorici:
È stato team leader in numerosi progetti nazionali ed europei (tra cui Transformation of the Roman World e Charlemagne. The Making of Europe, 1998-2000, Memola 2014-2017), co-curatore di alcune mostre (tra cui tre sui Longobardi a Brescia 2000, Torino 2007, Pavia-Napoli-San Pietroburgo 2007), co-fondatore della Società degli Archeologi Medievisti Italiani della quale è stato presidente per due mandati (2004-2011). È autore di oltre 500 pubblicazioni. Già docente nella scuole medie (1967-1980), ispettore della Soprintendenza archeologica della Lombardia (1980-1985), libero professionista (1985-1992), professore di Archeologia Medievale nelle università di Siena e Padova (1992-2016), è attualmente archeologo volontario e co-direttore delle riviste "European Journal of PostClassical Archaeologies", "Archeologia Medievale", "Archeologia dell'Architettura" e delle collane "Documenti di Archeologia" e "Progetti di Archeologia", membro del comitato scientifico in altre riviste, socio degli Atenei di Brescia e Salò, accademico corrispondente dell’Acadèmia de Bones Lletres de Barcellona.
Vincenzo Gheroldi
Vincenzo Gheroldi, si occupa prevalentemente di ricerche storico-tecniche e di indagini diagnostiche su opere d’arte databili fra la tarda antichità e l’età moderna. Nell’ambito degli studi su contesti alto-medievali, ha condotto esami stratigrafici, indagini sui materiali costitutivi e ricostruzioni delle tecniche di esecuzione delle finiture aniconiche e dei dipinti murali di diversi monumenti, fra i quali l’Ipogeo di Santa Maria in Stelle, San Salvatore a Brescia, il Tempietto di Cividale, la chiesa di Santa Maria foris portas di Castelseprio, il complesso di Torba, la Cripta di Epifanio a San Vincenzo al Volturno, la Chiesa di Sant’Ambrogio a Montecorvino Rovella, l’abside settentrionale di San Zeno a Verona, il complesso di Santa Maria d’Olearia a Maiori. È referente del gruppo di ricerca “Kos-Arteindagine” e membro del Comitato scientifico della collana “Archeologia barbarica”. Ha insegnato Storia delle tecniche artistiche nelle Università di Bologna, Ravenna, Fermo-Macerata, Verona, e attualmente è docente di Scienza e tecnica del restauro alla Scuola di Specializzazione dell’Università di Bologna.
Scavi sul Colle della Rocca e ricerche sull’abitato medievale
Scavi archeologici 2008-2010
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