APSAT 5. Castra, castelli e domus murate

Corpus dei siti fortificati trentini tra tardo antico e basso medioevo. Schede 2

A cura di Elisa Possenti, Giorgia Gentilini, Walter Landi, Michela Cunaccia

Progetti di Archeologia, 6
2013, Volume di 304 pp., cm. 21 x 29, illustrazioni a colori. Brossura.
ISBN: 9788887115802

€ 68,00
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Sinossi

Il volume è il quinto della serie pubblicata nell’ambito del progetto APSAT (Ambiente e Paesaggi dei Siti d’Altura Trentini) che ha visto coinvolte le Università di Trento, Padova e Venezia, il Castello del Buonconsiglio, il Museo degli Usi e Costumi delle Genti Trentine di S. Michele all’Adige e la Fondazione Bruno Kessler di Trento. APSAT 5 raccoglie in modo esaustivo i dati relativi a 104 castelli e fortificazioni datati tra V e XV secolo presenti nelle Comunità della Vallagarina, Comun general de Fascia (Val di Fassa), Magnifica Comunià degli Altipiani Cimbri, Comunità Rotaliana-Königsberg, della Paganella, della Val d’Adige e della Valle dei Laghi. In un precedente volume, APSAT 4, sono stati presentati i risultati della schedatura effettuata nella Val di Fiemme, Primiero, Valsugana e Tesino, Alta Valsugana e Bersntol, Val di Cembra, Val di Non, Valle di Sole, Giudicarie, Alto Garda e Ledro. In un terzo volume (APSAT 6) sono contenuti alcuni saggi di approfondimento sul tema degli insediamenti fortificati in Trentino tra alto e basso medioevo.

Allegati
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Autori

Matteo Rapanà
Laureato al Corso di Laurea Triennale in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università di Trento e al Corso di Laurea Magistrale in Archeologia presso l'Università di Padova, ha proseguito gli studi frequentando il Master World Heritage Natural Management organizzato dalla Trento School of Management a Trento e il Master Universitario di II livello in Didattica Museale Generale presso l'Università Roma Tre. Collaborato con musei, università, soprintendenze ed enti pubblici e privati nelle attività di ricerca, divulgazione e valorizzazione del patrimonio culturale, con particolare attenzione all'utilizzo delle nuove tecnologie digitali. Autore di numerosi pubblicazioni e interventi di storia e archeologia del settore alpino, si occupa di viabilità storica, archeologia dell’architettura e archeologia dei paesaggi. Le sue ultime ricerche hanno riguardato il rapporto tra uomo e ambiente montano con lo scopo di ricostruire le dinamiche che hanno portato alla formazione del paesaggio attuale. Dal 2019 è Responsabile al MAG - Museo Alto Garda a Riva del Garda, museo che si occupa della ricerca e della valorizzazione del patrimonio storico, artistico e archeologico del territorio affacciato sulla sponda settentrionale del Lago di Garda. È membro del Direttivo della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche.

Gian Pietro Brogiolo
Formazione interdisciplinare tra archeologia, storia e architetture presso le Università di Padova (laurea in storia nel 1968 con Carlo Guido Mor), Cattolica di Milano (perfezionamento in archeologia medievale nel 1974 con Michelangelo Cagiano de Azevedo), gruppi acheologici locali. Sette principali linee di ricerca tra progetti e approfondimenti teorici:

  • edizioni di fonti (tra cui Statuti del XV secolo di Polpenazze e Manerba nel 1973);
  • trasformazione delle campagne dalla protostoria all’età moderna tra: “archeologia globale” (territorio di Salò, anni ’70) , “archeologia della complessità” (progetto Alto Garda, 1998-2005), “archeologia dei paesaggi” (progetto APSAT, 2008-2013), “archeologia delle comunità rurali” e della sostenibilità (dal 2014);
  • città dal tardo antico al basso medioevo (Brescia 1980-1992; Padova 2007-2012);
  • castelli di prima e seconda generazione (Rocca di Manerba 1971-2009, Castelseprio-Torba 1977-2019, Monte Barro 1986-1997, Monselice 1989-1996, Garda 1998-2003);
  • chiese del primo millennio (con scavi di una ventina di chiese e codirezione, dal 1981, del Corpus Architecturae Religiosae Europeae);
  • archeologia delle architetture;
  • archeologia pubblica (dagli anni ’70), tra ricerca, tutela e divulgazione nelle successive vesti di archeologo volontario, funzionario, docente.

È stato team leader in numerosi progetti nazionali ed europei (tra cui Transformation of the Roman World e Charlemagne. The Making of Europe, 1998-2000, Memola 2014-2017), co-curatore di alcune mostre (tra cui tre sui Longobardi a Brescia 2000, Torino 2007, Pavia-Napoli-San Pietroburgo 2007), co-fondatore della Società degli Archeologi Medievisti Italiani della quale è stato presidente per due mandati (2004-2011). È autore di oltre 500 pubblicazioni. Già docente nella scuole medie (1967-1980), ispettore della Soprintendenza archeologica della Lombardia (1980-1985), libero professionista (1985-1992), professore di Archeologia Medievale nelle università di Siena e Padova (1992-2016), è attualmente archeologo volontario e co-direttore delle riviste "European Journal of PostClassical Archaeologies", "Archeologia Medievale", "Archeologia dell'Architettura" e delle collane "Documenti di Archeologia" e "Progetti di Archeologia", membro del comitato scientifico in altre riviste, socio degli Atenei di Brescia e Salò, accademico corrispondente dell’Acadèmia de Bones Lletres de Barcellona.