Padova: architetture medievali

Progetto ARMEP (2007-2010)

A cura di Alexandra Chavarria Arnau

Progetti di Archeologia, 1
2011, 336 pp., 490 a colori
Brossura, A4
ISBN: 9788887115710

€ 52,00
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Sinossi

Le architetture costituiscono un importante registro informativo capace di ricostruire le trasformazioni che interessarono il paesaggio urbano come conseguenza dei mutamenti economici promossi dalle élites. Il progetto sulle Architetture Residenziali Medievali di Padova si è posto come obiettivo quello di censire e studiare l’intero patrimonio architettonico residenziale del centro storico della città compreso all’interno delle mura comunali. L’idea principale dalla quale nasce il progetto ARmEP è che l’economia interagisce con le trasformazioni sociali favorendo la formazione di classi e comportamenti legati alla mobilità sociale e spaziale. L’attività economica produce ricchezza che viene poi ridistribuita ad altri gruppi e ad altre risorse, grazie al suo investimento in attività produttive e nell’architettura. In questo senso l’analisi delle architetture residenziali costituisce una lente d’ingrandimento per osservare la storia sociale ed economica di un centro urbano. Le architetture residenziali sono state quindi analizzate in relazione al contesto della società postclassica e in particolare dell’emergenza e assestamento delle aristocrazie urbane e rurali a partire dell’XI secolo e fino al XIV secolo, tenendo conto del ruolo del controllo aristocratico delle risorse nel quale le architetture hanno sempre avuto un ruolo prominente. Il progetto ARmEP è stato selezionato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo come uno dei migliori progetti di ricerca presentati al bando progetti di Eccellenza 2006/2007.

Allegati
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Autori

Alexandra Chavarria Arnau
Alexandra Chavarria Arnau è professore di Archeologia Medievale presso l'Università degli Studi di Padova, dove sviluppa ricerche relative al periodo tardoantico e altomedievale (insediamenti, chiese e cimiteri principalmente). Ha guidato progetti innovativi riguardanti lo studio archeologico di centri urbani medievali (es. Monselice-PD e il progetto ARMEP pubblicato nel volume 'Padova: Architetture medievali') e importanti scavi in Italia (Torba-Castelseprio - VA, Battistero del Duomo di Padova, Limone sul Garda, Maguzzano - BS, Campagna Lupia - PD). È una figura di spicco in Italia anche per le metodologie riguardanti i progetti di ricerca partecipata soprattutto in rapporto allo studio e la valorizzazione dei paesaggi storici. La sua formazione in Spagna, Germania e Italia le ha dato l'opportunità di sperimentare diversi ambienti di ricerca e quindi di stabilire forti legami scientifici in diversi paesi. Ha fondato nel 2011 ed è coeditore di una delle principali riviste della sua disciplina "European Journal of Post-Classical Archaeologies". Molte delle sue pubblicazioni ('Archeologia Post-Classica', 'Archeologia delle Chiese dalle origini all'anno Mille', 'Aristocrazie e campagne da Costantino a Carlo Magno'), sono attualmente utilizzate nei corsi di molte Università italiane.

Gian Pietro Brogiolo
Formazione interdisciplinare tra archeologia, storia e architetture presso le Università di Padova (laurea in storia nel 1968 con Carlo Guido Mor), Cattolica di Milano (perfezionamento in archeologia medievale nel 1974 con Michelangelo Cagiano de Azevedo), gruppi acheologici locali. Sette principali linee di ricerca tra progetti e approfondimenti teorici:

  • edizioni di fonti (tra cui Statuti del XV secolo di Polpenazze e Manerba nel 1973);
  • trasformazione delle campagne dalla protostoria all’età moderna tra: “archeologia globale” (territorio di Salò, anni ’70) , “archeologia della complessità” (progetto Alto Garda, 1998-2005), “archeologia dei paesaggi” (progetto APSAT, 2008-2013), “archeologia delle comunità rurali” e della sostenibilità (dal 2014);
  • città dal tardo antico al basso medioevo (Brescia 1980-1992; Padova 2007-2012);
  • castelli di prima e seconda generazione (Rocca di Manerba 1971-2009, Castelseprio-Torba 1977-2019, Monte Barro 1986-1997, Monselice 1989-1996, Garda 1998-2003);
  • chiese del primo millennio (con scavi di una ventina di chiese e codirezione, dal 1981, del Corpus Architecturae Religiosae Europeae);
  • archeologia delle architetture;
  • archeologia pubblica (dagli anni ’70), tra ricerca, tutela e divulgazione nelle successive vesti di archeologo volontario, funzionario, docente.

È stato team leader in numerosi progetti nazionali ed europei (tra cui Transformation of the Roman World e Charlemagne. The Making of Europe, 1998-2000, Memola 2014-2017), co-curatore di alcune mostre (tra cui tre sui Longobardi a Brescia 2000, Torino 2007, Pavia-Napoli-San Pietroburgo 2007), co-fondatore della Società degli Archeologi Medievisti Italiani della quale è stato presidente per due mandati (2004-2011). È autore di oltre 500 pubblicazioni. Già docente nella scuole medie (1967-1980), ispettore della Soprintendenza archeologica della Lombardia (1980-1985), libero professionista (1985-1992), professore di Archeologia Medievale nelle università di Siena e Padova (1992-2016), è attualmente archeologo volontario e co-direttore delle riviste "European Journal of PostClassical Archaeologies", "Archeologia Medievale", "Archeologia dell'Architettura" e delle collane "Documenti di Archeologia" e "Progetti di Archeologia", membro del comitato scientifico in altre riviste, socio degli Atenei di Brescia e Salò, accademico corrispondente dell’Acadèmia de Bones Lletres de Barcellona.

Sonia Schivo
Dopo la Specializzazione in Beni Archeologici con una tesi in archeologia dell’architettura, l’interesse di ricerca di Sonia Schivo in questo settore è proseguito grazie alla collaborazione con l’Insegnamento di Archeologia Medievale dell’Università degli Studi di Padova in progetti di archeologia partecipata sviluppati in diverse aree del nord Italia, il cui obiettivo è studiare i paesaggi storici e le relative architetture storiche, coinvolgendo nelle diverse fasi della ricerca la popolazione locale, le amministrazioni, le associazioni e le scuole. Da questi contesti nasce il suo progetto di dottorato, in corso, presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, con una ricerca sulla percezione pubblica dell’archeologia e le variabili che la influenzano. La ricerca l’ha portata a specializzarsi nell’esecuzione di attività didattiche pluridisciplinari per le scuole, in particolare promuovendo i metodi dell’archeologia dell’architettura e del paesaggio come strumenti per favorire lo sviluppo di competenze attraverso un apprendimento significativo. Dal 2017 collabora nel settore editoriale di SAP Società Archeologica.

Francesca Benetti
Dottore di ricerca in Archeologia presso l’Università di Padova, è Deputy Editor della rivista Public Archaeology e supporta i lavori dell’Historic Environment Forum (un comitato esecutivo inglese per lo scambio di intelligence e informazioni per sostenere la ricerca, la protezione e l’utilizzo pubblico del patrimonio storico-archeologico). Il suo interesse di ricerca verte sulla legislazione e le politiche per i beni culturali in Italia e in Europa. Dal 2009 collabora con l’insegnamento di Archeologia Medievale dell’Università degli Studi di Padova. Ha svolto periodi di visiting presso la University College London (2017-2018) e The Heritage Alliance (Londra) (2018-2019). Presso The Heritage Alliance è stata Policy Officer nel 2019. Collabora dal 2018 anche con la charity Waterloo Uncovered, che offre aiuto psicologico a veterani militari tramite la pratica degli scavi archeologici. E' coordinatrice della Public Archaeology Community presso la European Association of Archaeologists dal 2018. Dal 2011 è Editor Assistant della rivista European Journal of Post-Classical Archaeologies. Dal 2012 affianca all’attività di ricerca una collaborazione editoriale con la casa editrice SAP Società Archeologica, specializzata in archeologia.