Sinossi

La ricerca, che viene pubblicata in questo volume, ha preso avvio da un censimento esaustivo, corroborato dall’analisi stratigrafica e storico artistica, di una quindicina di chiese databili entro il XIII secolo in un territorio tutto sommato limitato, quello dell’Alto Garda bresciano, che comprende i comuni di Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, Valvestino, Magasa, Tignale, Tremosine e Limone.

Allegati
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Autori

Gian Pietro Brogiolo
Formazione interdisciplinare tra archeologia, storia e architetture presso le Università di Padova (laurea in storia nel 1968 con Carlo Guido Mor), Cattolica di Milano (perfezionamento in archeologia medievale nel 1974 con Michelangelo Cagiano de Azevedo), gruppi acheologici locali. Sette principali linee di ricerca tra progetti e approfondimenti teorici:

  • edizioni di fonti (tra cui Statuti del XV secolo di Polpenazze e Manerba nel 1973);
  • trasformazione delle campagne dalla protostoria all’età moderna tra: “archeologia globale” (territorio di Salò, anni ’70) , “archeologia della complessità” (progetto Alto Garda, 1998-2005), “archeologia dei paesaggi” (progetto APSAT, 2008-2013), “archeologia delle comunità rurali” e della sostenibilità (dal 2014);
  • città dal tardo antico al basso medioevo (Brescia 1980-1992; Padova 2007-2012);
  • castelli di prima e seconda generazione (Rocca di Manerba 1971-2009, Castelseprio-Torba 1977-2019, Monte Barro 1986-1997, Monselice 1989-1996, Garda 1998-2003);
  • chiese del primo millennio (con scavi di una ventina di chiese e codirezione, dal 1981, del Corpus Architecturae Religiosae Europeae);
  • archeologia delle architetture;
  • archeologia pubblica (dagli anni ’70), tra ricerca, tutela e divulgazione nelle successive vesti di archeologo volontario, funzionario, docente.

È stato team leader in numerosi progetti nazionali ed europei (tra cui Transformation of the Roman World e Charlemagne. The Making of Europe, 1998-2000, Memola 2014-2017), co-curatore di alcune mostre (tra cui tre sui Longobardi a Brescia 2000, Torino 2007, Pavia-Napoli-San Pietroburgo 2007), co-fondatore della Società degli Archeologi Medievisti Italiani della quale è stato presidente per due mandati (2004-2011). È autore di oltre 500 pubblicazioni. Già docente nella scuole medie (1967-1980), ispettore della Soprintendenza archeologica della Lombardia (1980-1985), libero professionista (1985-1992), professore di Archeologia Medievale nelle università di Siena e Padova (1992-2016), è attualmente archeologo volontario e co-direttore delle riviste "European Journal of PostClassical Archaeologies", "Archeologia Medievale", "Archeologia dell'Architettura" e delle collane "Documenti di Archeologia" e "Progetti di Archeologia", membro del comitato scientifico in altre riviste, socio degli Atenei di Brescia e Salò, accademico corrispondente dell’Acadèmia de Bones Lletres de Barcellona.

Vincenzo Gheroldi
Vincenzo Gheroldi, si occupa prevalentemente di ricerche storico-tecniche e di indagini diagnostiche su opere d’arte databili fra la tarda antichità e l’età moderna. Nell’ambito degli studi su contesti alto-medievali, ha condotto esami stratigrafici, indagini sui materiali costitutivi e ricostruzioni delle tecniche di esecuzione delle finiture aniconiche e dei dipinti murali di diversi monumenti, fra i quali l’Ipogeo di Santa Maria in Stelle, San Salvatore a Brescia, il Tempietto di Cividale, la chiesa di Santa Maria foris portas di Castelseprio, il complesso di Torba, la Cripta di Epifanio a San Vincenzo al Volturno, la Chiesa di Sant’Ambrogio a Montecorvino Rovella, l’abside settentrionale di San Zeno a Verona, il complesso di Santa Maria d’Olearia a Maiori. È referente del gruppo di ricerca “Kos-Arteindagine” e membro del Comitato scientifico della collana “Archeologia barbarica”. Ha insegnato Storia delle tecniche artistiche nelle Università di Bologna, Ravenna, Fermo-Macerata, Verona, e attualmente è docente di Scienza e tecnica del restauro alla Scuola di Specializzazione dell’Università di Bologna.