San Lorenzo di Quingentole
Archeologia, storia ed antropologia
Documenti di archeologia, 25
2001, 200 pp., 113 in b/n, 1 a colori
Brossura, A4
ISBN: 9788887115253
€ 25,00
Il volume pubblica i risultati degli scavi della chiesa di San Lorenzo di Quingentole. L’area è interessata, fin dalla prima età imperiale, da un insediamento rustico che sembra andare in disuso all’inizio del VII secolo d.C., ed a cui si sovrappone la chiesa a due absidi di San Lorenzo. Edificio sacro non inserito nella villa romana, ma che deve averne sfruttato le prerogative d’area e i materiali edilizi, nel momento in cui questa non fu più in uso. In base aalla ceramica ed alle caratteristiche della chiesa biabsidata, si può ritenere che essa sia da collocare nel VII secolo d.C., ma con una importante fase romanica.
Paolo Piva
Paolo Piva è stato conservatore del Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po (Mantova) dal 1980 al 1993; in seguito docente di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università di Udine dal 1993 al 1998, e dal 1998 al 2020 presso l’Università Statale di Milano. È membro dell'"Association pour l'Antiquité Tardive" (Institut d'Art et d'Archéologie-Paris) e membro fondatore dell’ERZ (Europäischen Romanische Zentrum), nato nel 2007 presso l’Università di Halle e ora con sede presso la cattedrale di Magdeburg. Fa parte del comitato scientifico della rivista «Arte Medievale» (Roma, Università La Sapienza). Ha collaborato, fra le altre, alle riviste: «Antiquité Tardive», « Hortus Artium Medievalium », « Studi Medievali », « Cahiers Archéologiques », « Arte Medievale ». I suoi ambiti di ricerca sono l’architettura, l’iconografia e l’arte medievale fra il IV e il XIII secolo, con particolare riguardo ai periodi tardoantico/paleocristiano e romanico. Privilegia lo studio dei « contesti » artistici, in rapporto alla liturgia e alle ‘concezioni’ storico-ideologiche.
Alberto Manicardi
Alberto Manicardi dal 1984 archeologo, è socio fondatore di SAP società archeologica srl, specializzato in archeologia tardoantica e medievale. Numerose sono le attività svolte soprattutto nell’ambito dell’archeologia d’emergenza e preventiva, con qualifica di direttore tecnico dal 1995, in particolare nei territori veneti e lombardi.
Ideatore e fondatore del Centro per la Fruizione del Patrimonio Archeologico dell’Oltrepò Mantovano, territorio del quale ha coordinato la stesura della prima carta archeologica. Attualmente è membro della cabina di regia della Riserva MaB UNESCO “Po Grande”.
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