Sinossi

The archaeological study of communities in the past was the subject of a seminar organised in Venice as the final event of the Visiting Programme “The Past in the Present. Community archaeology: current practices and challenges”. At the Venice conference, the debate was centred on how we can define a community – a concept that is not at all straightforward, as P. Gould outlined in his introductory paper – and why communities and their landscapes in different regions developed in different ways and along different timescales. The subject has been analysed in the long-term from Roman to modern periods by S. Rippon, G.P. Brogiolo and A. Stagno et al., who reveal how traditional periodization has inhibited our understanding of the past, and in particular how significant short-term political events must be seen against a background of medium- and long-term continuities in the annual cycle of farming life. In this number of PCA, the Variae section comprises numerous subjects and a broad chronological and geographical span: from the late Roman and early medieval urban evolution of Saguntum in Spain (J. Benedito-Nuez et al.) to late medieval urbanism in Ascoli Piceno in Central Italy (G. Marra); from early Byzantine evergetism in the Eastern Mediterranean (E. Zanini) to modern and contemporary archaeology in Florence (C. Bonacchi and M. Lorenzon) and Puglia (G. De Felice). Anthropological study is represented by the analysis of paleotraumatology or signs of war in osteological material in Apulia during Late Antiquity and the Middle Ages (the team of S. Sublimi Saponetti, University of Bari) and a paper relating to the Mudéjar population in Spain (E. Dorado et al.). The volume closes with the dossier section on the role of archaeology, and cultural heritage more generally, in schools: S. Schivo analyses the role of archaeological content in history handbooks, while the team at the University of Girona presents a mobile app created attract teenagers’ interest in Cultural Heritage through the creation of augmented contents for museums and archaeological sites.

Autori

Gian Pietro Brogiolo
Formazione interdisciplinare tra archeologia, storia e architetture presso le Università di Padova (laurea in storia nel 1968 con Carlo Guido Mor), Cattolica di Milano (perfezionamento in archeologia medievale nel 1974 con Michelangelo Cagiano de Azevedo), gruppi acheologici locali. Sette principali linee di ricerca tra progetti e approfondimenti teorici:

  • edizioni di fonti (tra cui Statuti del XV secolo di Polpenazze e Manerba nel 1973);
  • trasformazione delle campagne dalla protostoria all’età moderna tra: “archeologia globale” (territorio di Salò, anni ’70) , “archeologia della complessità” (progetto Alto Garda, 1998-2005), “archeologia dei paesaggi” (progetto APSAT, 2008-2013), “archeologia delle comunità rurali” e della sostenibilità (dal 2014);
  • città dal tardo antico al basso medioevo (Brescia 1980-1992; Padova 2007-2012);
  • castelli di prima e seconda generazione (Rocca di Manerba 1971-2009, Castelseprio-Torba 1977-2019, Monte Barro 1986-1997, Monselice 1989-1996, Garda 1998-2003);
  • chiese del primo millennio (con scavi di una ventina di chiese e codirezione, dal 1981, del Corpus Architecturae Religiosae Europeae);
  • archeologia delle architetture;
  • archeologia pubblica (dagli anni ’70), tra ricerca, tutela e divulgazione nelle successive vesti di archeologo volontario, funzionario, docente.

È stato team leader in numerosi progetti nazionali ed europei (tra cui Transformation of the Roman World e Charlemagne. The Making of Europe, 1998-2000, Memola 2014-2017), co-curatore di alcune mostre (tra cui tre sui Longobardi a Brescia 2000, Torino 2007, Pavia-Napoli-San Pietroburgo 2007), co-fondatore della Società degli Archeologi Medievisti Italiani della quale è stato presidente per due mandati (2004-2011). È autore di oltre 500 pubblicazioni. Già docente nella scuole medie (1967-1980), ispettore della Soprintendenza archeologica della Lombardia (1980-1985), libero professionista (1985-1992), professore di Archeologia Medievale nelle università di Siena e Padova (1992-2016), è attualmente archeologo volontario e co-direttore delle riviste "European Journal of PostClassical Archaeologies", "Archeologia Medievale", "Archeologia dell'Architettura" e delle collane "Documenti di Archeologia" e "Progetti di Archeologia", membro del comitato scientifico in altre riviste, socio degli Atenei di Brescia e Salò, accademico corrispondente dell’Acadèmia de Bones Lletres de Barcellona.

Sonia Schivo
Dopo la Specializzazione in Beni Archeologici con una tesi in archeologia dell’architettura, l’interesse di ricerca di Sonia Schivo in questo settore è proseguito grazie alla collaborazione con l’Insegnamento di Archeologia Medievale dell’Università degli Studi di Padova in progetti di archeologia partecipata sviluppati in diverse aree del nord Italia, il cui obiettivo è studiare i paesaggi storici e le relative architetture storiche, coinvolgendo nelle diverse fasi della ricerca la popolazione locale, le amministrazioni, le associazioni e le scuole. Da questi contesti nasce il suo progetto di dottorato, in corso, presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, con una ricerca sulla percezione pubblica dell’archeologia e le variabili che la influenzano. La ricerca l’ha portata a specializzarsi nell’esecuzione di attività didattiche pluridisciplinari per le scuole, in particolare promuovendo i metodi dell’archeologia dell’architettura e del paesaggio come strumenti per favorire lo sviluppo di competenze attraverso un apprendimento significativo. Dal 2017 collabora nel settore editoriale di SAP Società Archeologica.